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Secondo Podcast del Progetto 7LUNE
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Secondo Podcast dell’Associazione culturale Progetto 7LUNE di Venezia (Italia)! Per il Primo Podcast - che contiene le puntate fino al Dicembre 2016 - questo è il link: http://pos.li/A2mY
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Minden epizód
×I racconti di finzione per bimbi dai 3 ai 5 anni devono essere testi brevi ed appassionanti. Come frecce luminose devono riuscire a catturare l’attenzione dei più piccoli con un contenuto semplice ma sorprendente. Queste fiabe selezionate tra i componimenti giunti da ogni angolo dell’America Latina offr ono uno spaccato delle leggende, dei suoni, degli odori, dei sapori di quelle latitudini: strani folletti, frutti succosi, animali d’invenzione e reali, spiriti protettori, anime pure e valorosi eroi popolano le pagine di questa selezione che offriamo a voi e ai vostri bambini preannunciando che questa plaquette dedicata ai più piccoli av rà in futuro un seguito dedicato a bambini appena più grandi, perché l’America Latina di lingua spagnola ha un immaginario vivido e appassionante da far conoscere ai nostri cuccioli curiosi: un modo come un altro per stimolarli a fantasticare anche oltre le consuete leggende della nostra tradizione,affinché aprano il loro sguardo, fin da piccoli, a mitologie e tradizioni altre, ma ricche ed arricchenti. Nella copertina di questo numero e nelle pagine interne le illustrazioni sono acquarelli dell’artista messicana Claudia Medina. La musica nel podcast è del musicista messicano Carlos Parada Orozco.…
La poesia contemporanea dell’Honduras stupisce per le immagini vivide che scaturiscono dai ricordi d’infanzia dei poeti per diventare versi maturi e contundenti: è la voce di un bimbo che riscatta il dolore di una nonna (Estrada) o valorizza gli insegnamenti di una madre (Ulloa), è la confessione di un Lazzaro resuscitato e con molto da dire (Maldonado), è il racconto di chi ha subito dolore senza arrendersi (Mejía), è inno alla fecondità femminile (Oyuela), serrato resoconto di un appuntamento al buio (Martínez) o dichiarazione d’amore alla poesia (Madrid). E’ in ogni caso una voce autentica che rischia, lanciando un richiamo dall’abisso, che attende un eco altrettanto vivido e profondo. La selezione dei poeti honduregni che vi presentiamo in questa plaquette è stata realizzata dalla poeta e docente Perla Rivera, considerata tra le voci poetiche più rilevanti del suo paese. Le traduzioni dei testi originali sono state eseguite dalla nostra collaboratrice Anna Zampieri. Nella copertina di questo numero l’opera di Rolando López Trochez, artista honduregno. La musica nel podcast è di Carlos Parada Orozco, musicista messicano.…
La poesia dell’Ecuador viene da noi presentata in questa selezione curata da Carmen Váscones e tradotta da Anna Zampieri, come un insieme vibrante di versi ricchi di vita e consapevolezza, provenienti da una zona del mondo intrisa di culture ancestrali che, purtroppo, raramente giungono a noi. Il lettore che si accosterà ai testi contenuti in questa plaquette troverà poesia che si interroga sulla condizione dell’uomo e della donna (Avecillas, Blum) in senso universale, sulla relazione di amore assoluto (Donoso Gutiérrez) e relativo (Guerrero) con lo stesso nitore, versi che trasmettono tratti distintivi della cultura ecuadoriana (Maruri, Oquendo Troncoso) piuttosto che acute riflessioni metaletterarie (Váscones). Vi offriamo questa nuova raccolta sperando di contribuire a diffondere nel nostro paese queste voci che consideriamo decisamente meritevoli di attenzione. Nella copertina di questo numero: opera di arte digitale della poeta e artista Carmen Váscones La musica nel podcast è di Carlos Parada Orozco, musicista messicano. Le voci del podcast sono di Silvia Favaretto e Patty Ferraro. www.progetto7lune.it info7lune@gmail.com…
Gli animali fantastici con la loro essenza ibrida hanno sempre affascinato l’immaginazione umana e, nonostante appartengano alla sfera del meraviglioso, dell’eccedenza fantastica, sono stati catalogati nei bestiari di tutti i tempi. La tradizione del bestiario è molto fiorente nei primi secoli del Medioevo ed una fauna ibrida pullula sui portali di pietra delle cattedrali romaniche e gotiche. Nell’animo umano c’è da sempre un bisogno di sperimentare l’azzardo, l’eccesso, attraverso l’incongruenza di accostamenti impossibili. L’essenza magica di creature misteriose e paradossali accende la fantasia ed offre un ricco materiale simbolico. Nel “Fisiologo”, piccola e preziosa opera di autore ignoto, redatta ad Alessandria d’Egitto tra il II e IV secolo, compaiono esseri meravigliosi come il caradrio, le sirene, gli ippocentauri, il leone-formica, l’unicorno, l’icneumone, la salamandra, esseri che possiedono molte proprietà particolari che divengono metafore evidenti di alcune condizioni dell’essere e simboli di un percorso spirituale. Anche nelle Etimologie di Isidoro di Siviglia, (opera del VII secolo), l’undicesimo e il dodicesimo libro descrivono mostri ed esseri immaginari, ma per tutto il Medioevo abbiamo una ricca tradizione di bestiari che contengono descrizioni di creature fantastiche, accompagnandole da accostamenti e riferimenti alla Bibbia. Questa fascinazione per la natura complessa di questi esseri ibridi nei quali divino, bestiale ed umano si mischiano insieme dando luogo ad accostamenti incongrui, giunge fino ai giorni nostri ed acquista una particolare vitalità nella cultura ispanoamericana; essa attraversa tutto il XX secolo: nel 1951 viene pubblicato il “Bestiario” di Julio Cortazar, sicuramente uno dei più famosi della storia della letteratura anche se, per ironia della sorte, non si tratta di un bestiario in piena regola, ma piuttosto di una raccolta di racconti fantastici. Jorge Luis Borges nel 1957 pubblica insieme a Margarita Guerrero il “Manuale di zoologia fantastica”, una vera e propria enciclopedia di esseri immaginari.Nel XXI secolo la produzione di bestiari ispanoamericani è fiorentissima, come testimonia questa raccolta di artisti straordinari che riescono ad assemblare insieme immagini, simboli, leggende e tradizioni attraverso una mirabile sintesi di eleganza immaginativa. Il Cenparro di Mariangeles Abelli Bonardi, il Tuguatea di Teresita Aguilar Mirambell, la Liesadua di Celina Aste, il Murcuindillo di Gladys Cepeda, il Panallo di Alexandra Jamieson, il Tencostija di Juan Manuel Montes, la Momoana di Norah Scarpa, l’Aguardo di Claudia Cortalezzi, l’Ocekaral, il Pereya e il Pumadù di Patricia Nasello, il Pelolo di Javier Perucho, il Vevogo di Rogelio Ramos Signes, il Comadilla di Roberto Resendiz Carmona, la Caciela di Perla Rivera, la Purrona di Eugenia Toledo Renner, il Tasotì di Marisol Vera Guerra, il Quetpirro di Laura Elisa Vizcaino, ci catturano con la loro originalità e con la loro complessità enigmatica. E’ davvero un campionario entusiasmante, sia per l’originalità degli accostamenti, sia per la capacità artistica degli autori di raccontare la dimensione metafisica della natura di questi esseri. Le loro opere sono intertestuali, e sperimentano il continuo espandersi dei confini della coscienza attraverso la frequentazione con queste specie fantastiche di animali. Gli scrittori presenti nella plaquette ci invitano a riflettere su come questi esseri straordinari rivelino l’essenza ibrida insita nella stessa natura dell’umano. Questi animali fantastici ci abitano, popolando la profondità insondabile della nostra psiche. Essi sono prodotti del sogno, della visione, gli stessi che furono cari al surrealismo ed alla metafisica e si affacciano alla nostra coscienza perché hanno qualcosa da dirci. Noi dobbiamo ascoltarli ed accoglierli perché ci rivelano a noi stessi. [...]…
Le calaveritas sono un genere letterario tipicamente messicano e appartengono alla tradizione relativa al giorno dei Morti. La docente dell’Universidad de Guadalajara, Silvia Quezada, ospite dell’associazione culturale Progetto 7LUNE, così le presenta: “Le Calaveras (teschi) sono poesie scherzose sulla morte. Si cominciarono a scrivere imitando gli epitaffi dei cimiteri, quindi si conoscevano anche come Panteones (cimiteri). Erano versi dedicati ai politici, che venivano presi di mira con frecciatine di burla. Le prime furono pubblicate a Guadalajara, Messico, alla fine del diciannovesimo secolo in un giornale chiamato El Socialista (1879). La censura confronti delle Calaveras pubblicate sui giornali, fece sì che circolassero di mano in mano e che cominciassero ad essere dedicati anche ad altre figure conosciute dalla società messicana. L'idea era immaginare alla persona morta, e comporre versi che facessero un ritratto a parole di ciascuno di questi individui, parlando delle loro virtù e dei loro difetti, come avviene negli epitaffi Le Calaveras usavano forme poetiche classiche, come le redondillas, gli ottosillabi, le decime e persino il sonetto. Con il passare del tempo e l'arrivo del verso libero, sono state scritte rispettando la rima delle parole alla fine di ogni verso. Le Calaveras sono dedicate agli amici, ai nemici e a ogni personaggio che si voglia trattare con umorismo, dato che la risata allontana la paura dell'ignoto.” Nella copertina di questo numero: opera di Silvia Alvarez, pittrice messicana. I testi selezionati per questa plaquette sono stati scelti dal poeta e artista Hugo Salvador Bautista, nostro collaboratore, tra gli scrittori e pittori della rivista messicana Espiga de Papel. La musica nel podcast è del musicista messicano Carlos Parada Orozco.…
I componimenti pervenuti alla Quarta edizione del Concorso internazionale di Poesia Altino hanno seguito il tema proposto dagli organizzatori e cioè altre storie ed altri mondi. Mondi onirici o reali, di ricordo e preghiera traspaiono dai versi degli autori vincitori, che delineano con le loro parole l’alterità di spazi fisici e culturali, abitati da spirito e corpi. Le caravelle e i missili suggeriti dallo splendido dipinto di Enrique Loza in questa copertina, allude ad un intrecciarsi di tempi e luoghi che, lungi dal far perdere la “bussola” consentono invece di percorrere gli “altri mondi” con trasporto e consapevolezza, svincolati dalla consuetudine. Poesie come fili svolti nel percorrere un labirinto interiore che porta sempre a confrontasi con spettri esteriori, con lo sguardo scevro da preclusioni.…
La guerra civile in El Salvador è stata lunga e spietata: come ogni guerra ha lasciato dietro di sé morte, devastazione, domande irrisolte, rimpianti e compromessi, dolore e rabbia. Ma la guerrilla salvadoregna ha un tratto distintivo che mi ha colpito fin da quando mi sono avvicinata a studiarla per l’edizione che ho curato, pubblicata da Gilgamesh Edizioni, di una delle principali protagoniste di quegli anni arroventati, Leyla Quintana, “Amada Libertad”: molti dei ragazzi che imbracciavano le armi per andare a difendere i loro ideali erano giovani scrittori esordienti, in particolare poeti. Di loro ci resta, oltre alla traccia indelebile delle loro gesta, la testimonianza vibrante dei loro versi che qui vi offriamo in una selezione di Kenny Rodríguez, poeta e riconosciuta figura della storia e della letteratura di El Salvador, che ho avuto la fortuna di conoscere in prima persona e che ha accettato l’incarico da me affidatole ancora un anno fa, di riunire per i nostri lettori, sette tra i testi più significativi di questa straordinaria generazione di poeti combattenti, che non solo hanno cantato l’amore per la loro Patria, ma l’hanno voluto dimostrare fino al sacrificio di anni della loro gioventù e, in alcuni casi, fino alla conseguenza estrema di dare la loro vita per una causa mirabile come può esserlo la libertà del proprio popolo.…
Le sette voci presentate nella plaquette 7LUNE dedicata alla poesia messicana sono state scelte dall’editrice, poeta e artista Marisol Vera Guerra che, in veste di curatrice, le offre al pubblico italiano con le seguenti parole: “prima d’essere una intellettuale o scrittrice, sono una donna dalla vita affettiva intensa e molte volte (non mi vergogno a dirlo) di fronte ad una opera letteraria chiedo alle mie emozioni, ai miei istinti più selvaggi, se con la lettura di quei testi si sentono scossi, se la risposta è “sì”, allora li scelgo. Ho conosciuto da vicino la maggior parte dei poeti qui presentati e posso dire che la mia valutazione positiva della loro poesia non è nata da una stretta amicizia, ma al contrario, il nostro primo incontro è sorto dalla poesia. Tutti loro sono poeti che commuovono, che feriscono, che in un modo tutto loro ci salvano dall’abisso”.…
Sette voci gravi ed appassionate sono quelle selezionate dal poeta ed artista Teófilo Villacorta e raccolte in questa plaquette dedicata alla poesia peruviana contemporanea. Se la splendida opera di Teofilo che troneggia sulla copertina di questa paquette ricorda i colori vividi e le simbologie del passato precolombiano, i testi contenuti all’interno della raccolta da noi presentata si avviluppano invece attorno a cardini di toni chiari o scuri, netti, drammatici, in un relazionarsi con la morte e l’amore in maniera del tutto contemporanea, scevra da visioni mistiche o mitologiche. La pesante ed affascinante storia del Perú incide nelle parole dei poeti antologizzati più che altro aumentandone l’intensità e il livore. Grazie al certosino lavoro di ricerca del curatore siamo in grado di offrirvi delle voci di eccezionale valore, pluripremiati in patria e da noi purtroppo ancora poco conosciuti. Nella copertina di questo numero: “Homenaje a la paz”, olio su tela, 40x 50 cm, del pittore e poeta Teófilo Villacorta. La musica nel video è di Luis De La Torre. Progetto 7LUNE www.progetto7lune.it info7lune@gmail.com…
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