Comunicare per essere®, la comunicazione valoriale che ti permette di manifestarti, di essere, di relazionarti, seguendo sempre i massimi valori che ispirano la tua vita. Un approccio dialogico, relazionale, generativo, applicato alla vita quotidiana, che accompagna e sostiene la tua evoluzione e la strada della massima espressione di te. Pensare bene per vivere bene. Agire bene per creare valore. Fare le scelte giuste, capire quali siano, impegnarti per raggiungerle. Come dare il meglio di ...
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MEDICI E SOCIAL: I CONSIGLI. NOVITA' TUMORE COLON. RISARCIMENTO DANNO SANITARIO
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MEDICI SUI SOCIAL. DOPPIO PROFILO E LOTTA A FAKE NEWS
Prevedere, se possibile, l'apertura di due profili, uno personale e uno professionale. Usare cautela nell'accettare le richieste di amicizia dei pazienti. Assicurarsi della validità scientifica dei contenuti diffusi attraverso i post. Scrivere di salute, con particolare attenzione alla prevenzione e alla lotta alle fake news. Non suggerire cure, in termini generali, né tantomeno dare consigli clinici individuali. Rispettare sempre la privacy e l'anonimato dei pazienti, soprattutto nella discussione di casi clinici, e non diffondere dati sensibili. Esplicitare un eventuale conflitto di interessi. In una parola: rispettare, anche sui social così come nella vita reale, i principi del Codice di Deontologia Medica. Sono, queste, alcune delle "Raccomandazioni sull'uso di social media, di sistemi di posta elettronica e di istant messaging nella professione medica e nella comunicazione medico-paziente". Le proposte di raccomandazioni - che non costituiscono ancora la posizione ufficiale della Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri - potrebbero essere una base di partenza per modificare e ampliare, anche con linee guida allegate, gli articoli del Codice Deontologico relativi all'Informatizzazione e innovazione, all'Informazione e Comunicazione, e alla Pubblicità sanitaria.
METASTASI DEL COLON RETTO. NUOVI BERSAGLI TERAPEUTICI DALLE CELLULE SENESCENTI
Un team di ricerca dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb) di Milano, in collaborazione con Humanitas, ha condotto uno studio sul processo di invecchiamento cellulare, noto come senescenza cellulare, su biopsie di metastasi epatiche, provenienti da pazienti affetti da tumore primario al colon. Lo scopo dello studio, pubblicato su Aging Cell, è di comprendere il ruolo di questo fenomeno nella fase avanzata del cancro. I risultati ottenuti hanno permesso di identificare due tipi di cellule tumorali senescenti con ruoli totalmente opposti, uno benigno e uno maligno, in termini di impatto sui valori di sopravvivenza dei pazienti e sul tempo che intercorre prima della ricomparsa della recidiva dopo la rimozione chirurgica. Il 90% della letalità del cancro è dovuto alla formazione di metastasi, cellule tumorali che dalla sede primaria colonizzano altri organi. Le metastasi al fegato da tumore del colon-retto non fanno eccezione. Si sviluppano infatti nel 50% dei pazienti. La rimozione chirurgica dopo chemioterapia neo-adiuvante è il trattamento terapeutico di riferimento, ma solo il 10%-20% dei pazienti è valutato idoneo. La mancanza di efficaci approcci terapeutici risiede nella scarsa conoscenza dell’evolversi della patologia e di quello che effettivamente accade negli organi secondari.
SANITA', OK AL RISARCIMENTO DANNO PER AGGRAVAMENTO PATOLOGIA PER COLPA MEDICO
Cosa succede nel caso in cui il comportamento colposo del medico abbia aggravato una preesistente situazione di patologia di un paziente, comportando un incremento della sua percentuale di invalidità? Se lo domanda il Codacons Lombardia. L'associazione dei consumatori spiega in una nota che per la Cassazione non c'è dubbio: il paziente ha diritto al corrispondente risarcimento del danno provocato, la cui quantificazione dovrà essere calcolata nell'invalidità effettivamente risultante, alla quale andrà sottratta la percentuale non riconducibile alla responsabilità del sanitario. Fondamentale, riporta il Codacons, sarà il dimostrare l'insorgenza di una lesione della salute per colpa del terzo, l'accertato errore del sanitario medico nella gestione del paziente e l'aggravamento della lesione originaria.
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Approfondimenti e altre notizie sono nel portale Salutedomani.com e Saluteh24.com, nella pagina Facebook salutedomanicom, twitter @salutedomani e nel canale gratuito di telegram Salutedomani
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Prevedere, se possibile, l'apertura di due profili, uno personale e uno professionale. Usare cautela nell'accettare le richieste di amicizia dei pazienti. Assicurarsi della validità scientifica dei contenuti diffusi attraverso i post. Scrivere di salute, con particolare attenzione alla prevenzione e alla lotta alle fake news. Non suggerire cure, in termini generali, né tantomeno dare consigli clinici individuali. Rispettare sempre la privacy e l'anonimato dei pazienti, soprattutto nella discussione di casi clinici, e non diffondere dati sensibili. Esplicitare un eventuale conflitto di interessi. In una parola: rispettare, anche sui social così come nella vita reale, i principi del Codice di Deontologia Medica. Sono, queste, alcune delle "Raccomandazioni sull'uso di social media, di sistemi di posta elettronica e di istant messaging nella professione medica e nella comunicazione medico-paziente". Le proposte di raccomandazioni - che non costituiscono ancora la posizione ufficiale della Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri - potrebbero essere una base di partenza per modificare e ampliare, anche con linee guida allegate, gli articoli del Codice Deontologico relativi all'Informatizzazione e innovazione, all'Informazione e Comunicazione, e alla Pubblicità sanitaria.
METASTASI DEL COLON RETTO. NUOVI BERSAGLI TERAPEUTICI DALLE CELLULE SENESCENTI
Un team di ricerca dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb) di Milano, in collaborazione con Humanitas, ha condotto uno studio sul processo di invecchiamento cellulare, noto come senescenza cellulare, su biopsie di metastasi epatiche, provenienti da pazienti affetti da tumore primario al colon. Lo scopo dello studio, pubblicato su Aging Cell, è di comprendere il ruolo di questo fenomeno nella fase avanzata del cancro. I risultati ottenuti hanno permesso di identificare due tipi di cellule tumorali senescenti con ruoli totalmente opposti, uno benigno e uno maligno, in termini di impatto sui valori di sopravvivenza dei pazienti e sul tempo che intercorre prima della ricomparsa della recidiva dopo la rimozione chirurgica. Il 90% della letalità del cancro è dovuto alla formazione di metastasi, cellule tumorali che dalla sede primaria colonizzano altri organi. Le metastasi al fegato da tumore del colon-retto non fanno eccezione. Si sviluppano infatti nel 50% dei pazienti. La rimozione chirurgica dopo chemioterapia neo-adiuvante è il trattamento terapeutico di riferimento, ma solo il 10%-20% dei pazienti è valutato idoneo. La mancanza di efficaci approcci terapeutici risiede nella scarsa conoscenza dell’evolversi della patologia e di quello che effettivamente accade negli organi secondari.
SANITA', OK AL RISARCIMENTO DANNO PER AGGRAVAMENTO PATOLOGIA PER COLPA MEDICO
Cosa succede nel caso in cui il comportamento colposo del medico abbia aggravato una preesistente situazione di patologia di un paziente, comportando un incremento della sua percentuale di invalidità? Se lo domanda il Codacons Lombardia. L'associazione dei consumatori spiega in una nota che per la Cassazione non c'è dubbio: il paziente ha diritto al corrispondente risarcimento del danno provocato, la cui quantificazione dovrà essere calcolata nell'invalidità effettivamente risultante, alla quale andrà sottratta la percentuale non riconducibile alla responsabilità del sanitario. Fondamentale, riporta il Codacons, sarà il dimostrare l'insorgenza di una lesione della salute per colpa del terzo, l'accertato errore del sanitario medico nella gestione del paziente e l'aggravamento della lesione originaria.
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METASTASI DEL COLON RETTO. NUOVI BERSAGLI TERAPEUTICI DALLE CELLULE SENESCENTI
Un team di ricerca dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb) di Milano, in collaborazione con Humanitas, ha condotto uno studio sul processo di invecchiamento cellulare, noto come senescenza cellulare, su biopsie di metastasi epatiche, provenienti da pazienti affetti da tumore primario al colon. Lo scopo dello studio, pubblicato su Aging Cell, è di comprendere il ruolo di questo fenomeno nella fase avanzata del cancro. I risultati ottenuti hanno permesso di identificare due tipi di cellule tumorali senescenti con ruoli totalmente opposti, uno benigno e uno maligno, in termini di impatto sui valori di sopravvivenza dei pazienti e sul tempo che intercorre prima della ricomparsa della recidiva dopo la rimozione chirurgica. Il 90% della letalità del cancro è dovuto alla formazione di metastasi, cellule tumorali che dalla sede primaria colonizzano altri organi. Le metastasi al fegato da tumore del colon-retto non fanno eccezione. Si sviluppano infatti nel 50% dei pazienti. La rimozione chirurgica dopo chemioterapia neo-adiuvante è il trattamento terapeutico di riferimento, ma solo il 10%-20% dei pazienti è valutato idoneo. La mancanza di efficaci approcci terapeutici risiede nella scarsa conoscenza dell’evolversi della patologia e di quello che effettivamente accade negli organi secondari.
SANITA', OK AL RISARCIMENTO DANNO PER AGGRAVAMENTO PATOLOGIA PER COLPA MEDICO
Cosa succede nel caso in cui il comportamento colposo del medico abbia aggravato una preesistente situazione di patologia di un paziente, comportando un incremento della sua percentuale di invalidità? Se lo domanda il Codacons Lombardia. L'associazione dei consumatori spiega in una nota che per la Cassazione non c'è dubbio: il paziente ha diritto al corrispondente risarcimento del danno provocato, la cui quantificazione dovrà essere calcolata nell'invalidità effettivamente risultante, alla quale andrà sottratta la percentuale non riconducibile alla responsabilità del sanitario. Fondamentale, riporta il Codacons, sarà il dimostrare l'insorgenza di una lesione della salute per colpa del terzo, l'accertato errore del sanitario medico nella gestione del paziente e l'aggravamento della lesione originaria.
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Un team di ricerca dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb) di Milano, in collaborazione con Humanitas, ha condotto uno studio sul processo di invecchiamento cellulare, noto come senescenza cellulare, su biopsie di metastasi epatiche, provenienti da pazienti affetti da tumore primario al colon. Lo scopo dello studio, pubblicato su Aging Cell, è di comprendere il ruolo di questo fenomeno nella fase avanzata del cancro. I risultati ottenuti hanno permesso di identificare due tipi di cellule tumorali senescenti con ruoli totalmente opposti, uno benigno e uno maligno, in termini di impatto sui valori di sopravvivenza dei pazienti e sul tempo che intercorre prima della ricomparsa della recidiva dopo la rimozione chirurgica. Il 90% della letalità del cancro è dovuto alla formazione di metastasi, cellule tumorali che dalla sede primaria colonizzano altri organi. Le metastasi al fegato da tumore del colon-retto non fanno eccezione. Si sviluppano infatti nel 50% dei pazienti. La rimozione chirurgica dopo chemioterapia neo-adiuvante è il trattamento terapeutico di riferimento, ma solo il 10%-20% dei pazienti è valutato idoneo. La mancanza di efficaci approcci terapeutici risiede nella scarsa conoscenza dell’evolversi della patologia e di quello che effettivamente accade negli organi secondari.
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