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PLAY WITH ME di Nicoletta Ceccoli (focus)

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vedi libro: https://www.libri.it/play-with-me Nicoletta Ceccoli torna a stregare con le sue struggenti, eteree e terrificanti creature. Con il suo nuovo catalogo Play with me, l’artista ci conduce in un viaggio in quattro capitoli attraverso quattro fantastici mondi dai toni pastello, declinati interamente al femminile. Gelide bambole di porcellana dalle acconciature perfette ci fissano dalle tavole con i loro occhi di ghiaccio o distolgono lo sguardo, assorte nei loro pensieri. Il primo capitolo, Candyland, è ambientato in un invitante regno fatto di caramelle, marzapane, leccalecca, biscotti, frutta candita, gelati e altre dolci delizie. Splendide fanciulle abitano questo universo commestibile, regnando dalla torre più alta di un castello di biscotti, sposando pupazzi di neve, cavalcando renne che sembrano marshmallow e divorando senza alcuna pietà omini di pan di zenzero. A tratti, questa golosità sadica e truculenta sembra persino rivoltarsi contro le fanciulle, che offrono in pasto al lettore il cuore o i seni strappati dal petto e serviti su un piatto colante dolcissimo sangue. In Wild Beauties, le piccole protagoniste si confrontano con la natura in tutte le sue forme, dalle più fiabesche alle più diaboliche e minacciose. Una bambina sfoggia uno splendido vestito di fiori bianchi e farfalle, un’altra riceve le visite notturne di una lumaca gigante, un’altra copre le sue nudità facendosi scudo con un pesce rosso. Non mancano riferimenti a personaggi del mito, della fiaba e della letteratura: una novella Alice di Carroll cavalca un grosso coniglio rosa, una baby-Pandora dal terribile sguardo schiude una scatola rossa dalla quale il male fuoriesce in grigie e fumose spire, mentre Cappuccetto Rosso e il lupo cattivo si scambiano le maschere in un infinito gioco di specchi in cui l’identità si perde, rendendo impossibile distinguere i contrari. Il terzo capitolo, Come play with me, vede le fanciulle alle prese con il mondo dei giocattoli. Un’infermierina accudisce un coniglietto malato, una bambina si inginocchia in preghiera ai piedi di un soldatino morto, un’altra, vestita da regina, assiste affranta e impotente a una guerra combattuta su una scacchiera. Anche qui le protagoniste appaiono spesso nel ruolo di piccole dominatrici: una baby-burattinaia dai capelli celesti muove i fili di un Pinocchio per un pubblico di giocattoli, caramelle e mostriciattoli; qualche pagina dopo, un Pinocchio più grande giace a terra spaventato, alla mercé di un’altra piccola Fata Turchina che lo tiene per il collo con una catena, lo schiaccia a terra con un piede e si appresta a frustarlo per punirlo delle sue bugie. Ma in alcune tavole la prospettiva si ribalta, in un’inquietante, continua dialettica tra vivente e inanimato, grande e piccolo: alcune bambine giocano a un minaccioso nascondino con peluche giganti, altre vengono vendute come bambole o svelano impassibili un’anatomia di ingranaggi interni, altre ancora posano per un ritratto di famiglia con pupazzi di legno. In alcune tavole, le fanciulle presentano un’inquietante somiglianza con le loro bambole, al punto che si rischia di scambiarle per gemelle: solo le giunture artificiali della bambola permetteranno all’osservatore di distinguerla dalla bambina vera. nfine, Tales from Wonderland ci trasporta in un universo onirico fatto di torri giocattolo, castelli di carta e mondi fluttuanti, abitati da minacciose principesse tentacolate, streghe bambine e sprovveduti paladini. Un cavaliere cerca di raggiungere una principessa arrampicandosi su coloratissime costruzioni sospese nel nulla e affrontando temibili lucertoloni e altre minacciose creature poste a guardia del castello-giocattolo, mentre un’elegante strega del mare con un abito rosso e guanti al gomito mescola un filtro nella sua marmitta, circondata da forme di vita marine che ricordano i microrganismi illustrati dal biologo Ernst Haeckel... continua Mirta Cimmino
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vedi libro: https://www.libri.it/play-with-me Nicoletta Ceccoli torna a stregare con le sue struggenti, eteree e terrificanti creature. Con il suo nuovo catalogo Play with me, l’artista ci conduce in un viaggio in quattro capitoli attraverso quattro fantastici mondi dai toni pastello, declinati interamente al femminile. Gelide bambole di porcellana dalle acconciature perfette ci fissano dalle tavole con i loro occhi di ghiaccio o distolgono lo sguardo, assorte nei loro pensieri. Il primo capitolo, Candyland, è ambientato in un invitante regno fatto di caramelle, marzapane, leccalecca, biscotti, frutta candita, gelati e altre dolci delizie. Splendide fanciulle abitano questo universo commestibile, regnando dalla torre più alta di un castello di biscotti, sposando pupazzi di neve, cavalcando renne che sembrano marshmallow e divorando senza alcuna pietà omini di pan di zenzero. A tratti, questa golosità sadica e truculenta sembra persino rivoltarsi contro le fanciulle, che offrono in pasto al lettore il cuore o i seni strappati dal petto e serviti su un piatto colante dolcissimo sangue. In Wild Beauties, le piccole protagoniste si confrontano con la natura in tutte le sue forme, dalle più fiabesche alle più diaboliche e minacciose. Una bambina sfoggia uno splendido vestito di fiori bianchi e farfalle, un’altra riceve le visite notturne di una lumaca gigante, un’altra copre le sue nudità facendosi scudo con un pesce rosso. Non mancano riferimenti a personaggi del mito, della fiaba e della letteratura: una novella Alice di Carroll cavalca un grosso coniglio rosa, una baby-Pandora dal terribile sguardo schiude una scatola rossa dalla quale il male fuoriesce in grigie e fumose spire, mentre Cappuccetto Rosso e il lupo cattivo si scambiano le maschere in un infinito gioco di specchi in cui l’identità si perde, rendendo impossibile distinguere i contrari. Il terzo capitolo, Come play with me, vede le fanciulle alle prese con il mondo dei giocattoli. Un’infermierina accudisce un coniglietto malato, una bambina si inginocchia in preghiera ai piedi di un soldatino morto, un’altra, vestita da regina, assiste affranta e impotente a una guerra combattuta su una scacchiera. Anche qui le protagoniste appaiono spesso nel ruolo di piccole dominatrici: una baby-burattinaia dai capelli celesti muove i fili di un Pinocchio per un pubblico di giocattoli, caramelle e mostriciattoli; qualche pagina dopo, un Pinocchio più grande giace a terra spaventato, alla mercé di un’altra piccola Fata Turchina che lo tiene per il collo con una catena, lo schiaccia a terra con un piede e si appresta a frustarlo per punirlo delle sue bugie. Ma in alcune tavole la prospettiva si ribalta, in un’inquietante, continua dialettica tra vivente e inanimato, grande e piccolo: alcune bambine giocano a un minaccioso nascondino con peluche giganti, altre vengono vendute come bambole o svelano impassibili un’anatomia di ingranaggi interni, altre ancora posano per un ritratto di famiglia con pupazzi di legno. In alcune tavole, le fanciulle presentano un’inquietante somiglianza con le loro bambole, al punto che si rischia di scambiarle per gemelle: solo le giunture artificiali della bambola permetteranno all’osservatore di distinguerla dalla bambina vera. nfine, Tales from Wonderland ci trasporta in un universo onirico fatto di torri giocattolo, castelli di carta e mondi fluttuanti, abitati da minacciose principesse tentacolate, streghe bambine e sprovveduti paladini. Un cavaliere cerca di raggiungere una principessa arrampicandosi su coloratissime costruzioni sospese nel nulla e affrontando temibili lucertoloni e altre minacciose creature poste a guardia del castello-giocattolo, mentre un’elegante strega del mare con un abito rosso e guanti al gomito mescola un filtro nella sua marmitta, circondata da forme di vita marine che ricordano i microrganismi illustrati dal biologo Ernst Haeckel... continua Mirta Cimmino
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